mercoledì 18 settembre 2013

Bloccare o non bloccare? Questo è il problema


La maggior parte delle mie pazienti che si sottopongono al trattamento con tossina botulinica mi raccontano che nessuno si accorge che lo fanno

Mi è anche capitato di assistere a dei "coming out" di mie pazienti che dichiaravano di sottoporsi regolarmente da anni a iniezioni di botulino tra lo stupore generale. 
Ciò è dovuto al fatto che, se si seguono determinati accorgimenti tecnici, il risultato è molto naturale e, anche se la mimica è ovviamente ridotta, l'aspetto non è statico e non ci sono palesi segni di blocco muscolare. 

Alcune donne (e qualche uomo), però, non sono soddisfatte del risultato se non vedono la loro fronte completamente ferma e il blocco dei muscoli orbicolari (a lato degli occhi) che causa a sua volta la limitazione del sorriso pur di non vedere più le odiate zampe di gallina

Che fare in questi casi? Il mio primo pensiero è quello di non accontentarle per paura di contribuire alla diffusione delle "facce bloccate" che poi alimentano la produzione di articoli e commenti di giornalisti e medici più o meno informati sui presunti danni da botulino, facce gonfie da botulino ecc. 
Il mio eventuale rifiuto di trattarle, però, avrebbe un solo risultato: quello di perderle come pazienti perché andrebbero da un altro chirurgo più votato al "blocco" di me.  

Il mio atteggiamento è invece quello di cercare di accontentarle ma allo stesso tempo di educarle gradualmente al desiderio di avere un aspetto "non trattato" con una mimica non eccessiva per ridurre le rughe ma comunque presente. 
Se il tentativo di "rieducazione alla naturalezza" fallisce mi rassegno alla perdita della paziente e mi consolo col pensiero che anche in un semplice trattamento di medicina estetica ci vuole affinità e compatibilità tra medico e paziente ed evidentemente in questi casi  l'affinità è venuta meno.

Ps. approfitto dell'argomento per ribadire ancora una volta che il botulino non gonfia il viso (agisce rilassando i muscoli mimici) e che  gli aspetti bizzarri colti in alcuni scatti su attori, cantanti e VIP vari, sono causati da tutt'altro (spesso sono solo delle brutte foto).




Dott Francesco Alia 
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica                                                                      Specialista in Microchirurgia 

Milano  : Studio via Copernico 47
Cagliari: Studio, via La Vega 11
Olbia     : Studio medico
Sassari : Studio medico, Viale Italia 25 

Per appuntamenti chiamate il centro unico di prenotazione al numero 02 67711656

giovedì 15 agosto 2013

Botulino in Estetica: chiariamoci le idee in 10 domande e risposte


Le iniezioni di botulino (Botox, Vistabex, Bocouture, Azzalure) sono il trattamento medico estetico più eseguito al mondo. Tutti i giorni nei cinque continenti migliaia di persone vi si sottopongono.  Ciò nonostante l'informazione sull'argomento è ancora scarsa e si basa spesso sul "sentito dire" da fonti in genere vaghe e inattendibili. Qui di seguito sono elencate le domande più frequenti che vengono fatte allo specialista prima del trattamento con i dubbi che in genere scoraggiano i potenziali pazienti:

1.Come agisce il botulino? 
Il botulino viene iniettato in dosi minime nei muscoli mimici che con loro contrazione provocano le rughe (fronte, radice del naso, zampe di gallina ecc. ). La sua azione rilassa i muscoli iniettati e quindi attenua o fa scomparire le rughe da essi causate.


2. Il botulino si usa solo in estetica?

No, il Botox viene usato in molte branche della medicina ma sopratutto in neurologia per trattare varie patologie tra cui le distonie muscolari e l’emicrania. I dosaggi sono spesso maggiori anche di tre volte rispetto ai dosaggi utilizzati in estetica.

3. Si leggono spesso articoli sui giornali che parlano di facce, labbra e zigomi "gonfi di botulino". E' vero?

Assolutamente no. Il botulino rilassa i muscoli mimici, non "gonfia" nulla. 


4. L'azione è permanente? 
No, l'effetto dura 4-6 mesi. Poi, se lo si vuole mantenere, bisogna ripetere il trattamento 2-3 volte all'anno.

5. Quali sono gli effetti indesiderati? 
Sono molto rari. Il più fastidioso è dovuto alla accidentale azione del botulino sul muscolo elevatore della palpebra. La conseguenza è un leggero rilassamento della palpebra che si risolve in genere in meno di un mese. 

6. Quanto è importante rivolgersi a un operatore esperto? 
E’ fondamentale. Il trattamento è apparentemente semplice perché si tratta di piccole iniezioni che si fanno in 2-3 minuti. Gli effetti possono invece essere molto diversi a seconda della preparazione dell’iniettore. Chi conosce bene l’azione del farmaco e la delicata anatomia dei muscoli del viso riesce maggiormente, rispetto a un neofita, a ottenere risultati eclatanti e a limitare gli effetti indesiderati. 

7. Dove è efficace il Botulino? 
L’azione più nota è quella sulle rughe glabellari, quelle che si formano tra le due sopracciglia. L’effetto è però ottimo anche sulla fronte e sulle zampe di gallina, al lato degli occhi e si riesce anche a ottenere il lifting non chirurgico delle sopracciglia. 
Esistono anche usi avanzati del farmaco che devono essere praticati da operatori molto esperti e non sono adatti a tutti i pazienti: si possono migliorare le rughe del labbro, del collo, le cosiddette pieghe della marionetta ai lati della labbra e altri inestetismi. E’ molto importante anche ricordare l’efficacia del botulino nell’ipersudorazione di mani, piedi e ascelle
  
8. E’ vero che il botulino paralizza i muscoli e rende lo sguardo statico e innaturale?  
Anche in questo caso è importante la mano dell’operatore; i muscoli mimici devono essere rilassati e non bloccati. Se il trattamento è ben eseguito le rughe sono attenuate ma la mimica è conservata e naturale. 

9. E’ vero che non si conoscono gli effetti a distanza di anni?
    Il Botulino si usa in estetica da più di 20 anni e, in tutto questo tempo, non sono stati osservati effetti negativi  tardivi di alcun genere dopo un uso corretto del farmaco. 

10. E’ vero che dopo un po’ di tempo non fa più effetto?
    Chi scrive pratica questo trattamento da anni e non ha mai riscontrato questo problema. 

Dott Francesco Alia 
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica                                                                      Specialista in Microchirurgia 


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lunedì 6 maggio 2013

Botulino e depressione: come si trasforma una notizia

Da circa due settimane si parla su giornali cartacei e online italiani di una ricerca condotta da psichiatri inglesi che evidenzierebbero come il botulino possa aumentare il rischio di depressione. Ciò sarebbe causato, dal blocco del sorriso che impedirebbe di manifestare il proprio stato d'animo e favorirebbe così la depressione. 


La maggior parte dei media italiani che riportano la notizia, però, ne citano solo una parte. Soltanto su Repubblica, che  tra i primi ha diffuso i risultati dello studio, c'è una trattazione completa seppure con le solite conclusioni negative e i moniti a non fare come le star trasformate e vittime del botulino. 

In realtà il dottor Lewis, autore dello studio, ha  analizzato l'effetto del botulino nelle varie zone del viso (http://www.cardiff.ac.uk/news/articles/treating-laughter-lines-leaves-patients-feeling-more-depressed-10732.html ) e ha rilevato che in base al tipo di rughe facciali che vengono trattate, le pazienti possono sentirsi più o meno depresse. 
Nei mesi scorsi aveva osservato che l'effetto sulle rughe glabellari e la riduzione del corrugamento riduceva la depressione:
"Le espressioni del nostro viso influenzano le nostre emozioni; sorridiamo perché siamo felici ma sorridere, allo stesso tempo ci rende felici. Il trattamento con il botox limita la possibilità di avere una determinata espressione . Per esempio, il trattamento dei corrugatori impedisce di corrugare con la stessa forza (se fatto bene non elimina  totalmente il movimento n.d.r) . Questo limita  il normale feedback dei muscoli facciali e fa sentire meno tristi."

Per quanto riguarda la nuova ricerca afferma:
"Il nuovo dato riportato oggi riguarda l'impatto del trattamento per le zampe di gallina. I muscoli intorno agli occhi si usano per sorridere e così  avevamo previsto che il trattamento di questi muscoli avrebbe ridotto l'intensità del sorriso. I risultati hanno confermato questa previsione."

Il dott Lewis continua affermando che farmaci come il Botulino potrebbero migliorare i sintomi della malattia ossessivo-compulsiva nella quale sono  frequenti espressioni di disgusto da parte dei pazienti: limitando col Botox queste espressioni, si avrebbe un miglioramento della sintomatologia. 
Infine è utile ricordare come uno studio tedesco, dell'università di Hannover, di qualche mese fa fosse giunto alla conclusione che la tossina botulinica migliora i sintomi della depressione. 

Come si può facilmente notare la notizia è stata diffusa in modo inesatto e superficiale dando rilievo a ciò che poteva interessare ai lettori: parlare male della tossina botulinica e citare attori e attrici più o meno "rifatti" , "pentiti" o vittime dei trattamenti estetici.

La notizia è stata tra l'altro ripresa, sempre in maniera distorta, dal solito dermatologo "anti botox" che ha costruito gran parte della sua notorietà sui rotocalchi parlando male della tossina botulinica con argomenti discutibili e facilmente confutabili dagli esperti del settore (ha scritto anche un libro su questo argomento). 
Gli autori degli articoli intervistano sempre il suddetto dermatologo, molto abile nei rapporti con la stampa, quando si parla di botulino asserendo che "ci deve essere il contraddittorio". 
Tale contraddittorio non sembra necessario in altri campi: quando si parla di colorazioni per capelli non vengono intervistate Rosy Bindi o altre fautrici del "capello bianco" oppure, se si parla di arrosti di carne o bistecche alla fiorentina è difficile che venga sentito il parere un rappresentante dei vegani.

Fortunatamente la popolarità del trattamento con tossina botulinica non viene intaccata da tutte le campagne di discredito e rimane la procedura estetica più eseguita al mondo. 

Per avere risultati naturali ed evitare i seppure minimi rischi di complicanze bisogna rivolgersi a medici qualificati ed esperti in questo trattamento. 
E' infine molto importante che anche chi si sottopone alle iniezioni di botulino non richieda risultati troppo eclatanti con un'eccessiva limitazione della mimica facciale ma  "si accontenti" di un risultato naturale che non faccia capire che è stato usato il tanto discusso Botulino. Così, anche i soliti detrattori avranno meno da scrivere.


Dott Francesco Alia 


Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica                                                                      Specialista in Microchirurgia 


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sabato 23 marzo 2013

Borse sotto gli occhi, solchi sottopalpebrali, occhiaie: cosa fare?

Nella maggior parte delle persone, sia donne che uomini, prima o poi compaiono delle fastidiose e antiestetiche  borse sotto gli occhi causate dal rilassamento del grasso orbitario.

Il trattamento più frequente è la blefaroplastica che consiste nell'asportazione chirurgica delle borse. L'intervento si esegue a seconda dei casi per via congiuntivale (senza incisioni esterne) o con una incisione esterna se c'è un eccesso di pelle (la cicatrice residua sotto le ciglia è pressoché invisibile). 


Spesso, però, sotto le borse palpebrali si osserva un solco che diventa particolarmente evidente quando la luce arriva dall'alto perché l'ombra lo fa apparire più scuro ed evidente. 
In questi casi l'eliminazione aggressiva delle borse può generare un aspetto troppo "vuoto" e sicuramente non giovanile. 

In queste persone il nostro approccio è più conservativo; l'obbiettivo è togliere meno possibile e spesso aggiungere volume.  Come? Col proprio grasso
Con il lipofilling (o lipostruttura) si possono riempire i solchi sottopalpebrali dando un aspetto più fresco e sano. Si eliminano così anche le occhiaie che sono spesso associate ai solchi. 


Caso 1

Quando le borse non sono troppo evidenti (caso 1), il riempimento al di sotto di esse rende uniforme la zona sottopalpebrale eliminando il solco e allo stesso tempo le borse. L'aspetto è "pieno", giovanile e sano e non vuoto ed "invecchiato". 

Il lipofilling sottopalpebrale è una procedura ambulatoriale che si esegue in anestesia locale e dura circa 30-40 minuti. Il grasso necessario viene prelevato con un microliposuzione, centrifugato, purificato ed inserito in maniera "strutturale" nella zona ricevente (per maggiori informazioni sulla lipostruttura leggete qui).

Quando le borse sottopalpebrali sono molto voluminose (caso 2), ma associate a un solco profondo conviene togliere le borse ma allo stesso tempo riempire il solco
L'asportazione delle borse non deve essere troppo aggressiva; il riempimento del solco rende poi la superficie della zona sottopalpebrale più uniforme e giovane.



Caso 2

Maggiori informazioni sulla lipostruttura qui...
Maggiori informazioni sulle occhiaie qui...

Maggiori informazioni sulla blefaroplastica qui... 

Dott Francesco Alia 
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica                                                                      Specialista in Microchirurgia 

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